Le zanzare (Culicidi) sono senza alcun dubbio gli insetti tra i più conosciuti e il perché è facilmente comprensibile: qualunque animale a sangue caldo (sopratutto l’uomo), oltre ad anfibi, pesci ed altri insetti, viene annoverato tra le vittime delle loro fastidiose punture. Infatti la femmina, dopo la fecondazione, necessità di almeno un pasto costituito da sangue animale, per portare a maturazione le uova che andrà a deporre.
La puntura delle zanzare è di per sé stessa indolore; il fastidio che avvertiamo è in realtà la reazione allergica causata dalla saliva che la zanzara inocula al momento della puntura, e che ha compiti anestetici e anticoagulanti. In alcune persona questa reazione allergica è meno violenta ed altre ancora ritengono di non essere state punte affatto: in realtà sono assolutamente insensibile alla saliva delle zanzare.
Ogni specie di zanzara ha le sue vittime preferite, anche se, al variare delle condizioni ambientai, si adattano velocemente a rifornirsi da “donatori” diversi.
L’uomo, come già detto, è una tra le vittime preferite delle loro punture, le cui conseguenze, ancora oggi, sono l’insorgenza di malattie gravissime: dalla febbre gialla alla malaria (naturalmente nei paesi tropicali), alle encefaliti virali trasmesse da questi insetti durante la puntura. Vi sono sospetti che l’epatite stessa possa essere veicolata da questo insetto, anche se la probabilità che questo accada è piuttosto remota.
Anche il cane non sfugge al pericolo di infezioni trasmesse dall’apparato boccale delle zanzare: infatti alcuni casi di cisti da filaria sono sicuramente causati da questo insetto.
Il cosmopolitismo che caratterizza le zanzare è alla base del loro grande successo: esistono quasi 2000 specie, di cui circa 60 sono presenti in Italia e sono distribuite uniformemente dal mare alla montagna, dalle città alle zone marginali.
Le cause di una così larga distribuzione sono da ricercare nella biologia di questo insetto e nel continuo ad incontrollato inquinamento delle acque superficiali, tale da eliminare i predatori naturali come pesci e anfibi.
Le caratteristiche biologiche che hanno contribuito al successo sono l’adattabilità di queste di percorrere in volo grandi distanze.
I primi tre stadi (uovo, larva e pupa), si sviluppano in acqua; qualsiasi specchio d’acqua, indipendentemente dal grado di salinità e dalle dimensioni, può fornire un perfetto habitat per la deposizione delle uova e il loro sviluppo, fino allo sfarfallamento dell’adulto.
Come si può intuire da questa piccola premessa, bonificare una zona infestata da zanzare, anche se ristretta, è pressoché impossibile; il massimo che ci è concesso fare è quello di controllare lo sviluppo di questi fastidiosi parassiti per mantenere la loro popolazione entro i livelli accettabili.
La “guerra” alle zanzare si svolge su più fronti: settore privato (domestico, industriale, agro-zootecnico, ecc..) e settore pubblico (turistico e del territorio).
Nel settore privato il problema è normalmente di proporzioni limitate, tale da essere affrontato con mezzi non professionali (aerosol, fornelletti, zampironi, zanzariere, ecc..).
Quando il fronte coinvolge spazi più vasti, ed è questo il caso del settore pubblico, occorre un impegno ed una professionalità superiore, anche in considerazione del fatto che operare nel territorio porta a benefiche ripercussioni nel settore privato. Per queste ragioni prenderemo in esame esclusivamente i problemi legati agli interventi nel territorio.
Un serio piano di disinfestazione deve tenere conto di alcuni punti: l’esatta ubicazione dei luoghi di ovodeposizione (sempre legati all’acqua), l’individuazione delle specie e i relativi cicli biologici, la programmazione degli interventi (larvicidi, adulticidi e contro le forme svernanti) e di conseguenza la scelta dei formulati da impiegare.
Una mancata o imprecisa individuazione dei focolai riproduttivi porta spesso al fallimento degli interventi di disinfestazione: un pneumatico abbandonato o un fusto pieno d’acqua, un tombino difettoso, e perfino un portafiori del cimitero sono più che sufficienti a consentire lo sviluppo di migliaia di larve. Il primo intervento deve essere quindi l’eliminazione di tutti questi focolai anomali di sviluppo, da effettuarsi anche istruendo e sensibilizzando la popolazione, al fine di ottenere la collaborazione.
Il controllo deve avvenire in due fasi distinte, che richiedono mezzi e tempi di lotta diversi: la lotta larvicida e quella adulticida.
Entrambe le fasi si prefiggono lo scopo di ridurre il numero degli adulti, sia per ridurre il fastidio che recano, sia per controllare il perpetuarsi dell’infestazione; normalmente si inizia in primavera con una lotta larvicida a carattere preventivo, da ripetere ad intervalli regolari, unitamente alla quale all’occorrenza, si fa seguire la lotta adulticida.
La lotta larvicida, può essere effettuata con prodotti biologici o con prodotti chimici. La lotta larvicida biologica presenta il vantaggio, rispetto a quella chimica, di non inquinare, e di non colpire le specie “non target”.
Il mezzo di lotta biologica più usato è il Bacillus thuringiensis israelensis (BIOLARKIM 14), che reagisce esclusivamente sulle larve di Culicidi, Simulidi e Chironomidi. BIOLARKIM 14 non altera gli equilibri della flora e della fauna acquatica e non è tossico per: l’uomo, pesci, anfibi, rettili, volatili e mammiferi.
La lotta larvicida chimica si può avvalere di prodotti con caratteristiche diverse: ABAKIM e MALAKIM GRANULI. ABAKIM è caratterizzato da una buona stabilità con una durata di 3-4 mesi in acque ferme e di 2-3 settimane in acque mosse, e con caratteristiche tossicologiche che lo rendono tra i fosforganici più sicuri. Il Naled, grazie alla sua proprietà abbattente, rende l’azione dell’ABAKIM più completa, permettendo di combattere tutti gli stadi presenti al momento in acqua, comprese le zanzare neo-sfarfallate; successivamente il Themefos combatte gli stadi larvali di uova deposte in un secondo tempo.
La lotta adulticida chimica si avvale di un buon numero di insetticidi, per poter soddisfare al meglio tutte le tipologie e i relativi problemi. In ogni caso sono consigliabili esclusivamente trattamenti abbattenti, possibilmente effettuati con insetticidi a bassa tossicità.
PIROV e TETRABIOL sono insetticidi piretroidi caratterizzati da bassissima tossicità, da un notevole potere abbattente e da un potere residuale https:\/\/www.derattizzazionimilano.como. Sono indicati per la santificazione di zone o ambienti dove la ricerca di una bassa tossicità va spinta al massimo. TETRABIOL è stato studiato per l’uso con U.L.V.
Per quanto riguarda le attrezzature, queste sono le consuete a disposizione del disinfestatore professionista: atomizzatori, termonebbiogeni, nebulizzatori U.L.V., ecc..
Un’ultima considerazione può essere fatta per le zanzare svernanti nelle abitazioni; spesso queste trovano habitat favorevole per la continuazione del loro ciclo vitale in tutti quei posti dove è presente acqua tiepida. E’ bene perciò cercare di eliminare i focolai di sviluppo e qualora si debba intervenire, si può operare con gli insetticidi sotto elencati ed uno spruzzatore o nebulizzatore B&G ad ultra basso volume (U.L.V.).
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